Mi è tornato fra le mani questo libro letto anni fa in occasione del corso di mediatore familiare.
Perché un uomo, all’epoca quasi cinquantenne dopo anni di professione partecipa a un corso biennale per mediatore familiare?
Mi sono fatto molte volte questa domanda e credo che la risposta che ritengo più corretta sia: per curiosità, per il desiderio di scoprire strade nuove per affrontare il conflitto, per capire meglio cosa spinge tutti noi a affrontare conflitti distruttivi per sé e per i figli.
Mi iscrissi a quel corso forse proprio perché dopo molti anni di professione mi ero reso conto della insufficienza del “sistema giustizia” a affrontare e i conflitti familiari.
Mi ero reso conto che per essere un avvocato di famiglia, non un “matrimonialista”, non un “divorzista”, ma per essere un avvocato che vuole affrontare i conflitti intra familiari in maniera da salvaguardare l’ecosistema familiare, non è sufficiente la conoscenza delle norme giuridiche, non è sufficiente la sensibilità personale, ma è necessario sapere e conoscere anche il mondo dei genitori e dei loro bambini.
Questo libro affronta la diversità di genere al maschile. Siamo abituati, specialmente sulle riviste e sui media a affrontare la diversità di genere guardando sempre all’universo femminile. Pochi e in poche occasioni ci interroghiamo sulle reazioni degli uomini, mariti, compagni, padri, figli, amici, colleghi, di fronte al nuovo protagonismo femminile e di fronte alle nuove complessità del mondo.
Ecco consiglio la lettura di questo libro a uomini e donne, a colleghi e colleghe, lo consiglio a coloro che vogliono capire un po’ di più del mondo in cui vivono e di chi hanno accanto e che magari lo stanno lasciando andare via o dal quale se ne stanno andando.
Avv. Giovanni Del Carlo
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